John of Gaddesden e la sua Rosa Anglica

JOHN OF GADDESDEN E LA SUA ROSA ANGLICA

John of Gaddesden (1280?-1361), medico inglese, tra il 1305 ed il 1307 scrisse un trattato di Medicina che divenne presto famoso, il “Rosa Medicinæ“. Egli scelse il nome, disse, perché la rosa ha cinque petali, così il suo libro ha cinque parti, ed aggiunse che come la rosa eccelle tra tutti i fiori il suo libro eccelle rispetto a tutti i trattati sulla pratica della medicina. Il titolo riprende probabilmente il “Lilium Medicinæ” di Bernard de Gordon, apparso a Montpellier nel 1303 e citato nella Rosa.
L’opera è piena di citazioni di Galeno, Dioscoride, Rufo di Efeso, Haliabbas, Serapione, Al Rhazis, Avicenna, Averroè, Giovanni Damasceno, Isaac, Masawaiyh, Gilbertus Anglicus, e dal “Regimen sanitatis Salernitanum“.
Essa contiene innumerevoli prescrizioni, molte delle quali sono superstiziose.


l’opera vista dallo sprengel

I suoi arcani, le sue fantasticherie e i suoi capricci chiromantici corrispondevano perfettamente allo spirito dei quel secolo.
Egli asserisce di aver guarito un uomo, che era stato cieco per 25 anni, soltanto con il mezzo di un’infusione vinosa di finocchio e di prezzemolo.
Lo sterco porcino è il rimedio più efficace contro ogni sorta di emorragia.
Gaddesden consigliò ad un calcoloso di introdurre quotidianamente un dito nell’ano, cercando in tal modo di abbassare il calcolo, ed assicura che l’ammalato restò libero dai dolori.
Egli deriva le ulceri del pene principalmente dal coito impuro.
Cura le lussazioni delle vertebre del dorso con empiastri emollienti sopra i quali applica dei dischi di piombo, e considera lo spirito del vino come un rimedio universale.


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