Brevissima storia della tubercolosi

Brevissima storia della tubercolosi

una vecchia réclame sulla prevenzione di alcune malattie infettive.

La tubercolosi è stata presente negli umani sin dall’antichità. La prima scoperta certa del bacillo della tubercolosi è nei resti di un bisonte di circa 18.000 anni fa.
Tuttavia se la tubercolosi abbia avuto origine nel bestiame e sia mutato trasmettendosi agli umani, o se sia derivato da un antenato comune non è ancora chiaro.
Resti scheletrici mostrano che gli uomini preistorici avevano la tubercolosi già nel 4000 a.C., e tracce di decadimento dovuto alla Tubercolosi sono state ritrovate nella spina dorsale di alcune mummie del 3000-2400 a.C.
Phthisis” è un termine greco per indicare la consuzione fisica così come avviene nella tubercolosi, dal quale sarebbe poi derivato il termine odierno “tisi“; attorno al V secolo a.c, Ippocrate aveva identificato la tisi come la più diffusa malattia di tutti i tempi, causa di febbre ed emottisi, quasi sempre fatale. Lo studio della tubercolosi risale a “Il canone della medicina” scritto da Avicenna nel X secolo. Egli fu il primo medico a identificare la tubercolosi polmonare come una malattia infettiva. Avicenna sviluppò inoltre il metodo della quarantena per limitare la diffusione della tubercolosi.


la tubercolosi nella storia moderna

Robert Koch (11 dicembre 1843 – 27 maggio 1910)

La tubercolosi fu identificata come singola malattia nel 1820 circa, e fu chiamata “tubercolosi” nel 1839 dal fisiologo tedesco Johann Lukas Schönlein (30novembre 1793 – 23gennaio 1864).
Il batterio che causa la tubercolosi, “Mycobacterium tuberculosis“, venne identificato e descritto il 24 marzo 1882 dal grande microbiologo tedesco Robert Koch, che a riguardo venne premiato con il ‘Premio Nobel per la Medicina‘ del 1905.
Fu dopo il 1946, con lo sviluppo dell’antibiotico streptomicina, che un trattamento efficace ed una cura divennero possibili.
Prima dell’introduzione di questo farmaco, l’unico trattamento oltre alla vita di riposo nei cosiddetti ‘sanatori‘ erano gli interventi chirurgici, compreso la tecnica del “pneumotorace artificiale, in cui si faceva collassare un polmone infetto per farlo “riposare” e permettere la guarigione delle lesioni, e che risultò di minimo beneficio, tanto che venne interrotta a partire dal 1950.


ceppi resistenti

La speranza che la malattia potesse essere definitivamente sconfitta è stata schiacciata dall’insorgenza di ceppi resistenti agli antibiotici negli anni ottanta.
Probabilmente, anche a causa all’emergere dell’HIV, un ritorno della malattia è avvenuto negli anni ottanta del novecento.

Nel 2013:
1) circa nove milioni di persone (di cui circa un milione affette da HIV), sono state contagiate dalla tubercolosi;
2) circa 1,5 milione di persone (di cui circa 350.000 affette da HIV) sono morte di tubercolosi;
3) 480.000 persone stimate hanno sviluppato farmaco-resistenza alla terapia della tubercolosi.


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