Il tallone d’Achille degli antibiotici chinolonici

IL TALLONE D’ACHILLE DEGLI ANTIBIOTICI CHINOLONICI

Leggendo il foglietto illustrativo di antibiotici ampiamente usati oggi come la levofloxacina e la ciprofloxacina (ma anche la moxifloxacina, l’ofloxacina, ecc.), appartenenti alla cosiddetta famiglia dei ‘chinolonici’, possiamo trovare nell’elenco dei rari effetti indesiderati la dicitura “dolore e infiammazione dei tendini o dei legamenti che in alcuni casi possono rompersi. Il tendine d’Achille è quello più spesso colpito“.
Questo è un breve racconto raccolto dal tweet del dr Avraham Z. Cooper, che parte dalla RMN di un tendine d’Achille in un paziente in terapia con antibiotico fluorochinolonico.
I fluorochinoloni inibiscono la funzione batterica bloccando l’attività della topoisomerasi.

Essi sono emersi per la prima volta come classe di antibiotici negli anni ’60, come sottoprodotti dello sviluppo del chinino antimalarico. Acido nalidissico = il primo chinolone scoperto.


MECCANISMO D’AZIONE

Meccanismo d’azione antibiotici chinolonici.

La prima segnalazione di tendinopatia associata a fluorochinoloni si verificò in Nuova Zelanda nel 1983.

Due pazienti sottoposti a trapianto renale avevano ricevuto norfloxacina e successivamente svilupparono tenosinovite del tendine d’Achille.
I loro sintomi si risolsero spontaneamente con la cessazione della norfloxacina. Studi successivi confermarono questa associazione. I pazienti in terapia con corticosteroidi o dialisi erano a più alto rischio.

Nel 2008, sulla base di evidenze, la FDA (Agenzia Americana per il Farmaco) ha emesso un avviso (black box warning) sui foglietti illustrativi di tendinopatia associata a fluorochinoloni.


CHINOLONICI E TENDINE D’ACHILLE

I (Fluoro)Chinolonici inibiscono l’attività della DNA girasi nei batteri Gram negativi e della Topoisomerasi IV nei batteri Gram positivi.

Ed ecco cosa successe.

I tendini sono composti da fibre di collagene circondate da Matrice ExtraCellulare (MEC). I fibroblasti specifici del tendine chiamati tenociti producono il collagene e la MEC, supportando la forza del tendine.
Uno studio del 1996, eseguito da un gruppo di ricerca della Bayer, rilevò che l’incubazione di tenociti umani con ciprofloxacina portava ad un aumento della morte cellulare.
L’aggiunta di uno steroide aveva aumentato la citotossicità dei fluorochinoloni.
Uno studio del 1997, eseguito in Giappone nei laboratori della Daiichi Pharmaceutical, mostrò citotossicità dei fluorochinoloni (principalmente fleroxacina e pefloxacina) sul tendine d’Achille di modelli animali (ratti giovani).

Uno studio del 2000 affermò che i fluorochinoloni compromettono la funzione e la sopravvivenza dei tenociti, il che porta a una diminuzione della produzione di collagene.


ridotta produzione di collagene

Uno studio del 2011, eseguito a Taiwan, scoprì che i fluorochinoloni possono sovraregolare l’attività della metalloproteinasi-2 della MEC (MMP-2), portando ad un aumento della degradazione del collagene e ad un ulteriore indebolimento del tendine.
Nei pazienti con altri fattori di rischio (es. Insufficienza Renale, uso di steroidi), i fluorochinoloni ostacolano i meccanismi di riparazione del tendine, alterando questa relazione stress-deformazione e aumentando il rischio di rottura.

Una meta-analisi, eseguita tra gli Stati Uniti ed il Libano, e pubblicata nel 2019 sulla rivista “Cardiovascular & Hematological Agents in Medicinal Chemistry“, ha mostrato un aumento del rischio di aneurisma e dissezione aortica entro 60 giorni dall’esposizione al fluorochinolone.


OCCHIO ALL’AORTA

Secondo studio eseguito nel Texas e pubblicato su “JAMA Surg.” nel 2018, meccanismi dell’aortopatia associata ai fluorochinoloni sembrano essere simili alla tendinopatia. Conclusioni dello studio:

La ciprofloxacina deve essere usata con cautela nei pazienti con dilatazione aortica, così come in quelli ad alto rischio di aneurisma e dissezione aortica.

Nel 2018, la FDA ha messo in guardia i medicidal prescrivere antibiotici fluorochinoloni a pazienti che hanno un aneurisma aortico o sono a rischio di aneurisma aortico, come pazienti con malattie vascolari aterosclerotiche periferiche, ipertensione, determinate condizioni genetiche come la sindrome di Marfan e la sindrome di Ehlers-Danlos e negli anziani“.


FONTI E RIFERIMENTI:

 

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