Brevissima cronistoria del parto distocico nell’antichità

BREVE STORIA DEL PARTO DISTOCICO NELL’ANTICHITA’

Le cinque fasi del parto secondo il ginecologo tedesco Hugo Sellheim.

La parola “distocia” deriva dai termini greci ‘dis‘ (difficile, diverso) e ‘tòkos‘ (parto).

Il ginecologo tedesco Hugo Sellheim (28dicembre 1871 – 22aprile 1936) classificava il parto in cinque fasi: (A) La vagina comincia ad aprirsi e le pareti a rilassarsi al culmine di un dolore; (B) L’ulteriore apertura della vagina consente la prima vista della testa in arrivo. L’ano inizia a rilassarsi; (C) La testa appare all’apertura della vagina; (D) La vulva si apre: l’ano si apre e la parete del retto diventa visibile: nasce la testa; (E) Seguono le spalle e il parto è quasi completo.

Le idee degli antichi medici indù sulle cause del ‘travaglio difficile‘ le apprendiamo dal medico indiano Susruta, vissuto (forse) nel settimo secolo ac: riguardavano certi eventi nervosi, contrazione dei genitali, svenimento causato da emorragia (con la quale menzionano anche l’ostruzione) e, inoltre, malattie della vagina e dei suoi organi adiacenti che interferiscono nel corso del parto.


PARTO DISTOCICO NELL’ANTICHITà

Immagini ai raggi X di una fase del parto mostrate dal ginecologo tedesco Kurt Warnekros (15novembre 1882 – 30settembre 1949). La testa è già emersa dalla vagina.

Tra i medici greci, Ippocrate è il primo a parlare della presentazione errata del bambino come causa di travaglio difficoltoso, mentre gli scrittori medici successivi conoscono molte altre cause di travaglio prolungato.

Secondo Aristotele, soffrono specialmente nel parto quelle donne che conducono una vita sedentaria e non hanno un buon torace per cui non riescono a trattenere bene il respiro.
Il celebre ginecologo greco Sorano d’Efeso, vissuto ad Alessandria e nella Roma imperiale del secondo secolo, divide le cause in quelle dovute al bambino, quelle dovute all’organismo della madre, e infine quelle dovute ai genitali.
Sorano dedica un intero capitolo alla discussione della questione: “Perché la maggior parte dei bambini a Roma soffre di rachitismo“.

I medici arabi del Medioevo non fecero quasi nessun passo in avanti per quanto riguarda la comprensione del parto distocico.


I medici arabi

Il chirurgo Abulcasis, vissuto nella Spagna mussulmana dell’anno mille, distingue come cause di difficoltà nel parto quelle che devono essere attribuite alla madre, quelle dovute al neonato e quelle dovute al liquor amniotico, al dopo parto o a cose esterne dannose; molti di questi, inoltre, combinati, possono causare disticia. Egli non sapeva che un bacino stretto può ostacolare il parto. La presentazione cefalica del bambino è da lui ritenuta l’unica giusta, e quindi, sotto questo aspetto, si trova in uno stadio inferiore rispetto ai suoi predecessori nell’antichità che, almeno, riconoscevano la presentazione del piede come una presentazione simile alla presentazione naturale.
Avicenna, tra le cause di ostacolo ad un normale travaglio, cita anche la ‘parva matrix‘ (utero piccolo), e la ‘via constricta valde in creatione‘ (via molto stretta durante il parto).

BIBLIOGRAFIA E RIFERIMENTI:

 

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