Uno dei pionieri dell’angiografia cardiaca: Arrigo Montanari

UNO DEI PIONIERI DELL’ANGIOGRAFIA CARDIACA: ARRIGO MONTANARI

Il nome di Arrigo Montanari (1892-1971) rimane essenzialmente legato alle ricerche sul cateterismo dei vasi sanguigni che egli condusse nella Clinica medica di Firenze.
Già nel 1881 A. Chauveau e É.-J. Marey avevano ideato delle sonde rigide di metallo che, introdotte nel cavallo vivente attraverso i grandi vasi del collo, erano servite a misurare le variazioni della pressione all’interno della cavità del cuore.
Nel 1905 F. Bleichroeder aveva introdotto un catetere nell’uomo, senza controllo radiologico, in una vena del braccio fino alla vena ascellare.


il lavoro di montanari

diagramma di cateterismo cuore destro e sinistro (http://www.dottgiuseppesangiorgi.it/index.php/cateterismo-cardiaco-sx-e-dx/)

Montanari, partendo da questi studi e dopo aver eseguito vari esperimenti sul cane, concluse che il sondaggio venoso era possibile con sonde di gomma flessibile introdotte dalle vene dell’arto superiore, del diametro variabile da 1 a 3 mm, di lunghezza in rapporto a quella dell’animale; che tale sondaggio era innocuo, qualora si seguissero le regole asettiche generali; che non arrecava molestie o dolori, eccetto nella prima incisione della cute e delle parti molli; che esso poteva essere spinto attraverso tutto il torace e l’addome fino all’origine di una delle vene iliache interne a livello della radice degli arti inferiori; che negli animali di grossa taglia poteva raggiungere la biforcazione dell’arteria polmonare, qualora si fosse passati con grande lentezza il tratto intra-auricolare cardiaco destro.


dagli animali all’essere umano

Nel proseguire le sue indagini, Montanari sperimentò dapprima la stessa tecnica sul coniglio, con i medesimi risultati ottenuti sul cane, e quindi sul cadavere: giunse così alle conclusioni che questa tecnica avrebbe potuto trovare utile impiego nelle stenosi dei vasi, e in associazione alle metodiche radiologiche avrebbe dimostrato le variazioni del decorso dei vasi, indici di spostamento abnorme dei visceri. Mediante il sondaggio vasale, infine, si sarebbe potuto prelevare sangue nei vari distretti circolatori, utilissimo per le ricerche di laboratorio, nonché immettere sostanze a scopo terapeutico che sarebbero potute arrivare a diretto contatto con l’organo bersaglio.


un nobel mancato

I brillanti risultati ottenuti da Montanari permisero a W. Forßmann, l’anno successivo (1929), di eseguire su se stesso il primo cateterismo atriale destro sotto controllo radiologico. Per queste ricerche Forßmann fu insignito nel 1956 con il premio Nobel, che la stampa italiana dell’epoca stigmatizzò, rivendicando la primogenitura della scoperta a Montanari.

Nel discorso di ringraziamento durante alla consegna del Premio Nobel, lo stesso Forßmann ricordò il lavoro di Montanari sugli animali ed i cadaveri:

“In 1928, the Italian Montanari carried out probing of the right heart on animals and on the human cadaver.”


ARRIGO MONTANARI

Arrigo Montanari era nato il 1agosto 1892 a Ravenna. Compì gli studi secondari a Faenza dopo che il padre vi si era trasferito per assumere la carica di segretario comunale. Tormentati furono i primi anni universitari; Montanari, infatti, frequentò dapprima, nell’anno accademico 1912-13, il corso per l’avviamento all’ingegneria della facoltà di scienze matematiche e fisiche dell’Università di Bologna; nel 1913-14 si trasferì presso la facoltà di giurisprudenza, per iscriversi infine, nel 1916-17, al secondo anno del corso di laurea in medicina e chirurgia. Qui, terminato il conflitto, frequentò come allievo interno l’istituto di fisiologia diretto da P. Albertoni con cui si laureò nel 1921.

Nello stesso anno della laurea fu assunto, dapprima in qualità di assistente volontario, poi effettivo nella sezione medica dell’Ospedale Civile di Faenza. Nel 1924 venne nominato assistente volontario nella clinica medica dell’Università di Firenze diretta da F. Schupfer. Nel 1931 fu nominato primario della sezione medica dell’ospedale civile di Lecce che diresse sino al 1965 assumendone, dal 1933, la direzione sanitaria.

Dopo il pensionamento, Montanari soggiornò dapprima a Bologna, poi a Faenza, nella casa avita, dove fu rinvenuto morto, il 17settembre 1971, da alcuni parenti che si erano recati nella cittadina romagnola per rendergli visita.


riferimenti:

 

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