Non solo il primo caso di embolia polmonare rimossa chirurgicamente: Martin Kirschner

IL PRIMO CASO DI EMBOLIA POLMONARE RIMOSSA CHIRURGICAMENTE e non solo…

“Il professor Martin Kirschner, di Konigsberg, ha presentato il primo caso di embolismo polmonare in cui la cura è stata ottenuta grazie all’operazione di Trendelenburg.
La paziente era un donna di 38 anni che aveva sviluppato embolismo nel terzo giorno dopo operazione per ernia femorale, proprio mentre veniva sottoposta ad esame dei polmoni. Quindici minuti dopo l’insorgenza dell’embolismo iniziava l’operazione sulla paziente apparentemente moribonda.
Per quarantacinque secondi i grossi vasi furono isolati e, durante questo breve spazio di tempo, dopo esposizione ed apertura del pericardio, l’arteria polmonare venne aperta ed i coaguli di sangue, che si estendevano per una distanza di 17 cm, furono rimossi.
La paziente curata venne presentata all’assemblea ed il presidente si congratulò sia con l’operatore che con colui che aveva ideato l’intervento, il vecchio Trendelenburg, che era lì presente.”

[tratto da un articolo di JAMA del 1924]


non solo embolectomia dell’arteria polmonare

Martin Kirschner (Breslavia, 28ottobre 1879 – Heidelberg, 30agosto 1942)

Un primo approccio chirurgico all’embolectomia dell’arteria polmonare fu eseguito con successo negli animali da laboratorio da Friedrich Trendelenburg (Berlino, 24maggio 1844 – Nikolassee, 15dicembre 1924), direttore della Clinica Universitaria di Lipsia, prima del 1908. Sfortunatamente, nei primi trial clinici i pazienti morirono a causa delle difficoltà tecniche della procedura.  Il 18marzo 1924, per la prima volta sopravvisse una paziente, operata da Martin Kirschner, ex allievo di Trendelenburg.

Kirschner fu un chirurgo versatile che pubblicò 249 articolo su riviste mediche e contribuì ad otto libri di testo spaziando in ogni aspetto della chirurgia e dell’anestesiologia. Egli diede un importante contributo con lo  sviluppo nel 1909 di un ago sottile (che varia da 0,7 a 1,5 mm di diametro) per la trazione ossea, in seguito diventato noto come il filo di Kirschner.

In neurochirurgia Kirschner modificò la tecnica della craniotomia utilizzata al momento e contribuì con delle sue proposte al trattamento dell’epilessia corticale.


un chirurgo versatile

L’immagine radiologica mostra l’inserimento del filo di Kirschner su una frattura.

Nel 1927 Martin Kirschner pubblicò un articolo, “Problemi essenziali in chirurgia“, in cui discuteva argomenti di chirurgia, medicina d’urgenza ed anestesiologia. Indicò i concetti di base della Medicina d’emergenza ed il trasporto di pazienti gravemente feriti.

Nel campo della chirurgia generale, Kirschner dimostrò che lo stomaco poteva essere mobilizzato senza compromissione vascolare e poteva quindi essere usato per eseguire l’esofagoplastica.

Nel 1910, egli modificò la “tecnica di Bassini” nell’intervento di ernia inguinale allo scopo di ridurre le recidive. Egli sviluppò un tavolo chirurgico per la chirurgia sul retto.


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