Nicolai Vladimirovich Eck e la sua fistola

Nicolai Vladimirovich Eck e la sua fistola

Shunt porto-cavale.

La prima descrizione di una anastomosi (shunt o fistola) veno-venosa viene ascritta ad un russo, Nicolai Vladimirovich Eck (1849-1908). Nel 1879 egli descrisse un anastomosi latero-laterale vena porta-vena cava [shunt porta-cavale] in una serie di esperimenti animali.

A quel tempo egli aveva solo 30 anni ed era assistente nel laboratorio di San Pietroburgo del professore J. R. Tarchanov.
Il progetto fu avviato dopo che Eck aveva letto un abstract di B. F. Lautenbach, un giovane dottore di Filadelfia, che descriveva una nuova funzione epatica.


LAUTENBACH ED ECK

Lautenbach aveva decritto il quasi ricorrente verificarsi di morti in cani, gatti e conigli su cui era stata praticata la legatura della loro vena porta.

Egli aveva concluso in modo errato che la causa delle loro morti era dovuta all’incapacità del fegato di detossificare i veleni che normalmente venivano condotti tramite la vena porta. Ciò venne interpretato come la scoperta di una nuova funzione del fegato.
Eck testò tale ipotesi e scoprì che la vena porta nei cani poteva essere legata senza terribili conseguenze se si concedeva al flusso sanguigno uno shunt al di sopra della legatura.

Gli esperimenti di Eck rappresentarono un passo in avanti non solo nello studio del metabolismo epatico ma anche per la chirurgia vascolare.


riferimenti:

 

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