Diagramma medievale del cervello umano

Diagramma medievale del cervello umano

Diagramma del cervello umano che illustra le cinque facoltà del pensiero: “senso comune” (l’etimologia dell’espressione latina deriva dalla locuzione greca κοινὴ αἴσϑησις, traducibile come «sensazione comune»), immaginazione, capacità stimativa, cognizione e memoria (Biblioteca dell’Università di Cambridge MS Gg.1.1, f. 490v). Questa immagine accompagna un breve trattato intitolato “Qualiter caput hominis situatur” (“Come è strutturata la testa umana“), che descrive le posizioni dei diversi processi del pensiero all’interno del cervello.

I poteri percettivi del cervello, ad esempio, sono collegati agli occhi. L’accesso alla memoria (nella parte posteriore della mente) è controllato dal “verme” (“vermis“) che si credeva si aprisse e chiudesse come una valvola che consente di memorizzare nuovi ricordi o di ricordare quelli vecchi.


ARISTOTELE ED AVICENNA COME FONTI PRIMARIE

Il trattato nomina Aristotele come la sua fonte primaria, ma l’idea di ventricoli o cellette cerebrali deriva dal lavoro del medico e filosofo persiano Avicenna vissuto intorno all’anno mille. Questo è solo uno dei cinquantacinque testi contenuti in questo massiccio manoscritto dei primi del Trecento, realizzato nelle Midlands Occidentali.

Altri testi – in francese anglo-normanno, inglese e latino – includono le profezie di Merlino, cronache dei regni di Edoardo I e II, preghiere, inni, proverbi e un esteso ciclo dell’Apocalisse. ⁣ ⁣


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