Breve storia della Sindrome di Kartagener

MALATTIE GENETICHE: BREVE STORIA DELLA “SINDROME DI KARTAGENER”

aspetto radiologico della Sdr di Kartagner (https://utswim.wordpress.com/2014/09/09/rare-disease-kartagener-syndrome/)

La “discinesia ciliare primaria” comprende uno spettro di patologie a trasmissione mendeliana, dovute ad alterazioni della struttura e/o della funzione delle ciglia mobili di diversi tessuti. Essa può interessare in primo luogo le ciglia degli epiteliociti della mucosa respiratoria con conseguente difetto del trasporto mucociliare. Ciò causa un’elevata morbilità delle alte e basse vie aeree.
Nel 50% si parla di Sindrome di Kartagener (un sottogruppo della discinesia ciliare primaria) caratterizzata dalla triade situs inversus (cuore a destra e fegato a sinistra), bronchiectasie e sinusite cronica.


I primi casi

Manes Kartagener (7gennaio 1897 – 5agosto 1975), nato in Polonia da famiglia ebraica, lavorò come internista a Zurigo nel corso della sua carriera medica.

Il primo case report di bronchiectasia associata a situs inversus fu probabilmente quello del russo A. Siewert (o Alfons Karlovich Zivert, 1872-1922) nel 1904.
Nel 1933, il dr. Manes Kartagener (1897-1975) presentò uno studio dettagliato di 11 casi, descrivendo la triade dei segni clinici ed implicando una comune predisposizione patogenetica. Due anni dopo, egli richiamò l’attenzione sull’alta incidenza di sinusiti.
L’infertilità nei maschi affetti non fu notata come parte della sindrome per molto tempo.  A. M. Olsen, della Mayo Clinic, aggiunse nel 1943 altri 14 casi di bronchiectasia associata a destrocardica. Nel tentativo di studiare l’eziologia della bronchiectasia, egli avanzò l’ipotesi che i pazienti affetti da situs inversus avessero la predisposizione alla bronchiectasia ed alla sinusite a causa dei difetti di ereditarietà nel tratto respiratorio. Egli aveva già descritto due anni prima la bronchiectasia e l’assenza dei seni frontali in due gemelli.


una questione genetica

tabella tratta da: https://www.xpertdox.com/disease-description/Kartagener%20Syndrome

Nel 1962, Kartagener, in collaborazione con Stucki, presentò l’evidenza che aveva accumulato dalla sua descrizione originale in supporto dell’opinione che l’anomalia genetica venga ereditata come tratto autosomico recessivo. Nel tracciare questo aspetto del background storico, sembra che la la prima indicazione delle caratteristiche cliniche possa risalire al 1938 allorchè E. A. Cockayne scrisse un testo sulla genetica della trasposizione dei visceri.
L’articolo dello scienziato svedese Bjorn Afzelius, pubblicato nel 1976, condotto con studi al microscopio elettronico, attraverso biopsie della mucosa bronchiale ciliata e dell’eiaculato, determinò la causa del difetto in un gene mutante.  Afzelius. Ha coniato il termine “sindrome della ciglia immobile” . Nel  1981 il termine fu riformulato in “discinesia ciliare primaria” da Sleigh.


la teoria di afzelius

Discinesia ciliare primaria: ciglia normali (A) e ciglia rappresentative della Sindrome di Kartagener (https://www.youtube.com/watch?v=oEA5P4yjZgE)

La motilità delle ciglia e dello sperma dipende dalla braccia della ‘dineina‘. Queste sono strutture proteiche che normalmente formano temporanei ponti incrociati tra microtubuli adiacenti nelle ciglia e nella coda degli spermatozoi. Esse sono simili alla miosina muscolare in quanto permettono ai microtubuli si scorrere l’uno sull’altro per generare i movimenti dei flagelli e delle ciglia. Ogni anomalia morfologica della braccia della dineina può determinare l’immobilità delle ciglie e degli spermatozoi. Un gene mutante è responsabile della sintesi di braccia anomali di dineina.
L’evidenza che supporta le conclusioni di Afzelius è convincente per quanto riguarda le componenti seno-polmonare e dell’infertilità nella sindrome. Comunque la sua spiegazione non è soddisfacente per quanto riguarda la base molecolare della malrotazione cardiaca e dei visceri. Afzelius sostenne che “solo il caso determina la posizione corretta o inversa che i visceri assumo durante l’embriogenesi”.


Riferimenti:

Un pensiero su “Breve storia della Sindrome di Kartagener


  1. Elena Silvana Saponaro Direttore: Museo Archeologico Nazionale Altamura Vincenzo Pallotta Presidente A.Ma.R.A.M Aps Antonio Ferrante Giornalista Direttore LAB EDIZIONI Piero Portincasa Professore Ordinario, Direttore Clinica Medica “A. Murri”, Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana Universita degli Studi di Bari, “Aldo Moro” Alessandro Stella Professore Associato di Scienze Tecniche Mediche Laboratorio di Genetica Medica, Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana Universita degli Studi di Bari, “Aldo Moro” Domenico Dell’Edera Responsabile “Laboratorio di Genetica Medica” Ospedale “Madonna delle Grazie” Matera Giuseppe Calamita Professore Ordinario, Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica Universita degli Studi di Bari, “Aldo Moro” Agostino Di Ciaula, Leonilde Bonfrate Clinica Medica “A. Murri”, Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana Universita degli Studi di Bari, “Aldo Moro” Carissimi, A partire da quel fatidico “primo giorno, del primo caso” di paziente con diagnosi di Febbre Mediterranea Familiare, siamo arrivati alla X edizione di incontri di Medicina Clinica in Altamura. Qui, con la cittadinanza, gli esperti parlano dello stato dell’arte relativo a questa importante malattia autoinfiammatoria, “La febbre imperiale”, cosi ricca di meccanismi patogenetici e Storia. L’anno che abbiamo trascorsoci ha visti impegnati sul fronte delle vaccinazioni anti-COVID-19 ma non c’e ancora un totale ritorno alla normalita.Negli ultimi due anni abbiamo imparato a familiarizzare con i concetti di pandemia e sindemia, resilienza evulnerabilita. Abbiamo imparato l’importanza delle ineguaglianze, della garanzia di accesso alle cure e del monitoraggio post-COVID.La popolazione affetta da FMF si e dovuta confrontare con tali aspetti. Con questo incontro 2021 vogliamo fermamente ribadire che la nostra attenzione sanitaria e accademica e sempre ai massimi livelli, come dimostrato dalle tante iniziative avviate, dai finanziamenti ottenuti e dalle opportunita di incontro con i pazienti, le loro famiglie e le associazioni, in particolar modo AMARAM. Oggi e la conclusione di un primo decennio di FMF in Puglia e l’inizio di un periodo che, dopo la pandemia, offre nuovi spunti nel campo della diagnosi, terapia e cura. Stiamo creando consenso anche con le future generazioni di medici specialisti. Lo scambio di idee e la discussione, assieme alla fiducia reciproca, sono aspetti essenziali in un settore cosi complesso come la Febbre Mediterranea Familiare e le patologie auto-infiammatorie. Colgo poi l’occasione per porgere un augurioin occasione delle imminenti Festivita e per e un Anno Nuovo sempre migliore!

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