Bichat, uno dei padri dell’anatomia patologica

BICHAT, UNO DEI PADRI DELL’ANATOMIA PATOLOGICA

“La Morte di Bichat”, assistito dai dottori Esparon e Roux. Opera di Louis Hersent (1777-1860).

Marie Francois Xavier Bichat (Thoirette, 14novembre 1771 – Parigi, 22luglio 1802) fu uno dei più importanti sostenitori dell’anatomia patologica come parte dell’armamentario della pratica medica. Egli sostenne un approccio triangolato per lo sviluppo dell’eccellenza medica in cui la patologia costituiva la base.
Thayer cita Bichat: “Seziona in anatomia, esperimenta in fisiologia, segui la malattia e fai l’autopsia in medicina; questo è il percorso triangolato, senza il quale non possono esistere l’anatomista, il fisiologo e il medico”.

Le sue opere principali furono “Traité des membranes en général et de diverses membranes en particulier“; “Recherches physiologiques sur la vie et la mort” e “Anatomie générale appliquée à la physiologie et à la médecine“, 1801, in 4 volumi.


UN TALENTO PRECOCE

Ritratto di Bichat dipinto da Pierre-Maximilien Delafontaine, 1799. Il busto sullo sfondo è Pierre Joseph Desault.

Bichat era stato allievo ed ospite del grande chirurgo Pierre Joseph Desault (Magny-Vernois, 6febbraio 1738 – Parigi, 1giugno 1795; agli ortopedici questo cognome dice qualcosa) all’Hôtel Dieu di Parigi. Presso la famiglia Desault, Bichat conobbe alcuni tra i più importanti medici dell’epoca, tra i quali Jean-Nicolas Corvisart des Marets (Dricourt, 15febbraio 1755 – Parigi, 18settembre 1821) , Lepreux, François Chopart (Parigi, 20ottobre 1743 – Parigi, 9giugno 1795)Philippe Pinel (Jonquières, 20aprile 1745 – Parigi, 25ottobre 1826) e Pierre Jean Georges Cabanis (Cosnac, 5giugno 1757 – Seraincourt, 5maggio 1808). Tutto ciò durò fino al 1º giugno 1795, quando Pierre Joseph Desault morì, forse a causa di un avvelenamento per motivi politici.

Dopo la morte del marito Madame Desault continuò ad ospitare Bichat ed inoltre l’aiutò a completare la pubblicazione di tutti gli studi e le osservazioni del professore, rimasti arretrati dal 1792, nel “Journal de Chirurgie” da lui stesso fondato. Tuttavia la sua morte costrinse Bichat a trovare anche un altro lavoro e, su consiglio di Corvisart, egli aprì nel 1794 un laboratorio di anatomia e fisiologia a rue des Gres. Già dai primi tempi ebbe un gran numero di studenti ed egli improntò il suo metodo d’insegnamento su quello di Desault, aggiungendo che:

«Tre qualità sono indispensabili a chi vuole insegnare l’anatomia e qualsiasi altro ramo dell’arte medica o chirurgica: avere delle conoscenze scientifiche estese e salde, saper usare chiarezza per comunicarle e soprattutto guadagnarsi l’affetto e la stima dei propri allievi.»

Durante le dissezioni al laboratorio Bichat ci teneva a sottolineare, oltre all’aspetto fisiologico e morfologico degli organi presi in esame, anche l’importanza dei rapporti e dei legami che vi sono fra i vari, aspetto che si ritroverà in seguito nei suoi scritti.


UNA morte precoce

Bichat morì trentenne per “febbre tifoidea”.  Circa un mese dopo il dott. Corvisart scrisse a Napoleone:
«Bichat è morto a trent’anni; è caduto su un campo di battaglia che esige anch’esso coraggio e che conta numerose vittime. Egli ha ampliato la scienza medica; nessun altro alla sua età ha fatto così tante cose e così bene.»

L’eponimo

 La bolla del Bichat, altrimenti detta pallottola, è il nome con cui viene chiamato il tessuto adiposo contenuto tra il muscolo massetere (lateralmente) ed il muscolo buccinatore (medialmente). La porzione inferiore del cuscinetto adiposo è contenuta all’interno della cavità buccale. Non deve essere confusa con i cuscinetti adiposi e con il cuscinetto adiposo malare, che si trova direttamente sotto la pelle della guancia.
Essa ha la funzione di sostenere la guancia nell’atto della poppata. È ciò che rende le guance rotonde ai bambini, mentre negli adulti tende a ridursi senza però mai scomparire nemmeno nei casi di denutrizione estrema.

RIFERIMENTI: 


2 pensieri su “Bichat, uno dei padri dell’anatomia patologica


  1. Bichat contribuì all’evoluzione del concetto di patologia, trasferendola dagli organi ai tessuti e preparando la strada alla patologia cellulare di Virchow.

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