Workshop Internazionali di Istocompatibilità dal 2002 al 2012

Il ruolo svolto dai Workshops Internazionali di Istocompatibilità (IHW) dal 2002 al 2012

Il 13° ed il 14° Workshop Internazionale di Istocompatibilità

Maria Gerbase de Lima

Durante il tredicesimo IHW svoltosi a Victoria (Canada) nel 2002 ed il quattordicesimo nel 2005 a Melbourne (Australia) sono state esaminate le problematiche che riguardavano:
– il trapianto di cellule staminali emopoietiche (TCSE),
– i sistemi minori di istocompatibilità (mHAgs ),
– il polimorfismo delle citochine,
– la tipizzazione dei recettori KIR (killer cell immunoglobulin -like receptors ) dei linfociti natural killer o NK,
– il ruolo degli anticorpi anti – HLA nel rigetto cronico dei trapianti,
– l’utilizzo del sistema genetico HLA allo scopo di ricostruire la storia dell’umanità e dedurre il ruolo della selezione naturale.

In definitiva, un enorme lavoro sia teorico che pratico.


il 15° Workshop Internazionale di Istocompatibilità

Il quindicesimo IHW si è tenuto nel settembre del 2008 a Buzios (Brasile) una piccola città di mare nelle vicinanze di Rio de Janeiro organizzato da Maria Gerbase De Lima e Maria Elisa Moraes, con la partecipazione di 272 delegati provenienti da oltre 40 paesi diversi.
L’obiettivo principale era quello di far progredire le conoscenze sulla natura della variazione genetica HLA e non-HLA in diverse popolazioni umane, sugli antigeni HLA e non-HLA come bersagli per il rigetto nel trapianto di organi solidi e cellule staminali ematopoietiche e sul ruolo della variazione genetica nel controllo della risposta immunitaria e nella suscettibilità alle malattie.
Il Workshop comprendeva in quattro componenti generali, ognuna delle quali con diversi progetti: Antropologia/Diversità genetica (6 progetti), Trapianto di organi solidi (6 progetti), Trapianto di cellule staminali ematopoietiche (2 progetti) e Polimorfismi e malattie genetiche (6 progetti).


Il 16° Workshop Internazionale di Istocompatibilità

Nel sedicesimo IHW che si è tenuto a Liverpool (U.K. ) nel 2012, coordinato dagli immunogenetisti britannici Derek Middleton e Steven Marsh, i principali approfondimenti hanno riguardato rispettivamente :
a) l’immunogenetica dell’invecchiamento e la farmacogenomica.
Per quanto riguarda i trapianti, invece :
– il ruolo ricoperto dagli anticorpi anti-donatore (DSA) nel rigetto cronico dei trapianti.

A tale scopo sono stati presentati i risultati ottenuti su 5057 sieri provenienti da 470 pazienti sottoposti a trapianto di rene e 97 di cuore, eseguiti con metodologia Luminex utilizzante microsfere di polisterene di 5,6 µm coniugate a due fluorocromi in concentrazioni diverse a cui viene legato un anticorpo specifico per l’analita che si vuole quantificare.


anticorpi anti-donatore (DSA)

Il sistema Luminex ® 100/200 ™ è un analizzatore flessibile basato sui principi della citometria a flusso che consente di multiplexare (misurare simultaneamente) fino a 100 analiti in un unico pozzetto per micropiastra, utilizzando campioni molto piccoli. Il sistema fornisce risultati di test biologici rapidi ed economici su molti formati di test, inclusi test dell’acido nucleico, test del recettore-ligando, test immunologici e test enzimatici.

I risultati finali dello studio hanno evidenziato una incidenza di anticorpi – DSA al primo anno di circa 10% mentre la media di comparsa di questi anticorpi un intervallo di tempo di 34 mesi.

I fattori che hanno contribuito maggiormente allo sviluppo degli anticorpi DSA includevano i trapianti allogenici eseguiti da donatore cadavere;
– l’elaborazione di strategie terapeutiche per l’eliminazione degli anticorpi nei soggetti allo- sensibilizzati prima del trapianto;
– l’identificazione di anticorpi anti-HLA di isotipo IgA nei trapianti di rene;
– lo studio dei sieri di pazienti con trapianto renale e cardiaco per mezzo di diversi reagenti per una migliore identificazione di anticorpi anti -HLA specifici diretti verso di antigeni MICA (antigeni HLA di classe I correlati al locis A) e la loro correlazione nel rigetto acuto e cronico.


E per finire

– l’analisi delle frequenze alleliche HLA di popolazione (progetto AHPD) su gruppi di individui provenienti dall’Europa Nord Orientale e dall’Asia occidentale nonché da donatori provenienti da diversi Registri Europei.

Tali frequenze frequenze alleliche sono state determinate attraverso strumenti informatici con i quali si sono meglio definite sia la variabilità genetica fra le diverse popolazioni che l’evoluzione molecolare del sistema HLA;
– la determinazione degli aplotipi HLA-A,B,C, DRB1 e DQB1 ad alta risoluzione in 1719 famiglie provenienti da diciannove laboratori di 10 paesi diversi.


Bibliografia:
  • Mc Cluskey J et al. 2007 “14th International HLA and Immunogenetics Workshop Reports” Tissue Antigens 69,s1: 1-310
  • Gerbase – De Lima M & Moraes ME 2009 “15th International Histocompatibility and Immunogenetics Workshop Report “ . Tissue Antigens
  • Middleton D & Marsh SG 2013 “16th International HLA and Immunogenetics Introduction” Int J Immunogenet 40: 1 – 81

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *