Terapia genica: alcune informazioni

Terapia genica: alcune informazioni

terapia genica (schema)

Per “terapia genica” si intende il trasferimento di materiale genetico allo scopo di prevenire o curare una malattia.
La prima tappa verso la terapia genica è costituita dal riconoscimento del gene responsabile della malattia. I geni “sani”vengono inseriti nelle cellule attraverso dei vettori appropriati. Per fare ciò si può ricorrere a due metodologie.

1) in vivo: trasferimento di DNA direttamente nelle cellule e nei tessuti del paziente; 2) ex vivo: il DNA viene prima trasferito in cellule bersaglio isolate dall’organismo, fatte crescere in laboratorio.


Vettori

I vettori utilizzati possono essere vettori virali:

(• Retrovirus; • Adenovirus; • Virus adeno-associati; • Herpes virus; • Poxivirus; • Cellule prodotte da vettori retrovirali)

o vettori non virali:

(• Elettroporazione; • Gene gun; • DNA nudo; • Rna transfer; • Liposomi)
Le malattie candidate alla cura con terapia genica sono le malattie monogeniche (fibrosi cisticaipercolosterolemia familiareemofilia B, ecc.); il Cancro (tumori del tessuto nervoso, melanomi, tumori ematologici, sarcomi, tumori gastrointestinali, uro-genitali e ginecologici.) e le Malattie infettive (HIV).


BREVE STORIA DELLA TERAPIA GENICA

La storia della terapia inizia agli esordi degli anni settanta del novecento. Nel 1972 Theodore Friedmann e Richard Roblin (del Dipartimento di Pediatria dell’Università dell California a San Diego il primo e del Dipartimento di Malattie Infettive del Massachusetts General Hospital di Boston il secondo) pubblicarono un articolo sulla rivista “Science intitolato “Gene therapy for human genetic disease?“. Nell’articolo essi affermavano:

“A nostro avviso, la terapia genica potrebbe migliorare alcune malattie genetiche umane in futuro. Per questo motivo, riteniamo che la ricerca diretta allo sviluppo di tecniche per la terapia genica debba continuare.”

S. Rogers (New Scientist, 1970, p. 194) fu citato per aver proposto che il DNA esogeno normale poteva essere usato per rimpiazzare il DNA difettoso in coloro che soffrivano di malattie genetiche.

Nel 1984 fu progettato un ‘retrovirus vettore’ che era in grado di inserire in modo efficiente geni estranei nei cromosomi dei mammiferi.


lA terapia genica negli anni novanta

William French Anderson è nato il 31 dicembre 1936)

La prima ricerca clinica di terapia genica approvata negli Stati Uniti ebbe luogo il 14 settembre 1990, presso il National Institutes of Health (NIH), sotto la direzione del genetista William French Anderson.

Ashanti DeSilva, una bambina di quattro anni criticamente affetta da una malattia genetica chiamata ADA-scid (deficit dell’enzima adenosina deaminasi), ricevette il trattamento in questa malattia che produce una grave carenza del sistema immunitario. Il gene difettoso delle cellule del sangue del paziente fu sostituito dalla variante funzionale. Il sistema immunitario di Ashanti venne parzialmente ripristinato dalla terapia. La bambina ricevette la sua prima infusione di cellule il 14 settembre 1990, senza complicazioni. La produzione dell’enzima mancante fu temporaneamente stimolata, ma non furono generate le nuove cellule con geni funzionali.


NON PIù ‘BUBBLE BOYS’

Prima dell’avvento della terapia genica i pazienti affetti da ADA-scid erano costretti a vivere in una bolla (immuno)protettiva. Da qui il nome ‘bubble boys‘.

Ashanti ha ricevuto altre 10 infusioni nei successivi due anni. Gli studi di valutazione immunitaria sono diventati normali e lei è diventata sana e senza infezioni gravi. Dopo 12 anni è stato effettuato un attento follow-up dello stato immunitario: Ashanti era rimasta in salute con il 20% dei suoi linfociti ancora portatori di un gene ADA retrovirale attivo – una percentuale sufficiente per garantire la protezione immunologica.

Ora Ashanti ha 33 anni, è sposata e lavora come giornalista e scrittrice.


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