Primissimi trattamenti chirurgici dell’ernia jatale

PRIMISSIMI TRATTAMENTI CHIRURGICI DELL’ERNIA JATALE

“Nessuna malattia del corpo umano, appartenente alla competenza del chirurgo, richiede nel suo trattamento una migliore combinazione di accurata conoscenza anatomica ed abilità chirurgica dell’ernia in tutte le sue varietà”.

PRIME DESCRIZIONI DELL’ERNIA JATALE

Dall’articolo di Soresi del 1919: l’Immagine radiologica (di un giovane soldato italiano) mostra il passaggio di una porzione dello stomaco sopra il diaframma.

Nel 1819, Rene Theophile Hyacinthe Laennec, l’inventore dello stetoscopio, descrisse le ernie diaframmatiche post-traumatiche e congenite nel suo trattato sull’auscultazione, “De l’auscultation mediate“.

Il chirurgo inglese Astley Cooper nel 1824 affermò che la protrusione dei visceri attraverso il diaframma poteva avvenire in corrispondenza delle aperture naturali formate per il passaggio dell’esofago, della vena cava, dell’aorta o attraverso aperture innaturali.
Nel 1853, il medico statunitense Henry Ingersoll Bowditch (9agosto 1808 – 14gennaio 1892) esaminò tutti i casi di ernia diaframmatica pubblicati tra il 1610 e il 1846.

La serie raccolta di 88 casi, tutti risultati post mortem, conteneva 3 casi di “dilatazione dell’apertura esofagea” che Bowditch definì “molto curiosi“.


ANGELO LUIGI SORESI
Aspetto di ernia di porzione dello stomaco attraverso un’apertura nel diaframma (Soresi, 1919).

Nel 1919 il chirurgo del Greenpoint Hospital di New York, Angelo Luigi Soresi (1877-1951), pubblicò il suo celebre articolo “DIAPHRAGMATIC HERNIA: ITS UNSUSPECTED FREQUENCY; ITS DIAGNOSIS AND TECHNIC FOR RADICAL CURE“.

Nell’articolo egli allertava gli internisti ed i chirurghi sull’elevata frequenza di ernie diaframmatiche dello stomaco (quelle che oggi noi chiamiamo ernie jatali).
L’avvento della radiologia, anche quella che utilizzava il bario come mezzo di contrasto, permetteva, secondo Soresi di poter fare diagnosi in vivo di ernie diaframmatiche dello stomaco, sia piccole che grandi.
Soresi poneva l’attenzione su una serie di sintomi che non andavano trascurati. A suo parere questo genere di ernia poteva causare anche morti precoci. Quindi sintomi come vomito ripetuto, dispepsia, bruciori dell’epigastrio, addominalgia, tachicardia, ed altri ancora non andavano sottovalutati.


interventi chirurgici di riparazione dell’ernia diaframmatica dello stomaco

Stomaco “riportato” in cavità addominale dopo intervento chirurgico (Soresi, 1919).

Nel suo articolo egli mostrava tre casi clinici di pazienti sottoposti ad intervento chirurgico che presentarono ernia diaframmatica dello stomaco.

In particolare, il terzo caso era quello di un giovane soldato italiano ferito sul campo di battaglia durante la prima guerra mondiale, che manifestò una serie di problematiche infettive. La radiografia del giovane mostrava i segni di un’erniazione dello stomaco sul torace. Il giovane fu operato con successo nell’Ospedale Militare di Milano.
Come Cooper, Soresi classificò l’ernia in congenita (diciamo spontanea) e post-traumatica.
Egli, inoltre consigliava vivamente tutti i suoi colleghi chirurghi di esplorare con attenzione il diaframma ogni volta che intervenivano in laparoscopia.

RIFERIMENTI:

 

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