La Pica o Allotriofagia: un caso clinico tratto da ‘The Lancet’

LA PICA O ALLOTRIOFAGIA: un caso clinico tratto da ‘The Lancet’

caso clinico tratto da ‘The Lancet’

Scorrendo riviste come “The Lancet” o il “New England Journal of Medicine” si scoprono sempre casi clinici interessanti.
Recentemente è stato riportato sul sito di ‘The Lancet – Gastroenterology and Hepatology‘ la storia di un paziente quindicenne affetto da ‘Litobezoari‘. Nelle foto vengono mostrati gli esami radiologici di questo paziente, che era clinicamente affetto da stipsi ed addominalgia.

Il termine PICA deriva dal latino ed indica la “gazza“, un uccello che si caratterizza per la sua tendenza a rubare oggetti non commestibili e a mangiarli.


il picacismo

La pica viene inserita nel DSM-5 all’interno della categoria diagnostica dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
Non esiste una definizione univoca di pica; la più utilizzata è quella di Taber, che definisce la pica come un comportamento alimentare che si manifesta con un desiderio di ingerire materiale normalmente non considerato come cibo, ad esempio, l’amido, l’argilla, la cenere, i pastelli, il cotone, l’erba, i mozziconi di sigaretta, il sapone, il legno, la carta, o il gesso. Questa condizione viene riscontrata in gravidanza, nella clorosi, nell’isteria, nell’elmintiasi, e in certe psicosi.


una fisiopatologia non semplice da determinare

La diagnosi di pica non viene applicata all’ingestione di prodotti dietetici che hanno un apporto calorico minimo. A seconda della sostanza ingerita la pica cambia il suo nome: la geofagia (ingestione di vari tipi di terra), la xilofagia (ingestione di legno), la tricofagia (ingestione di capelli o lana), la litofagia (ingestione di pietre), la acufagia (ingestione di oggetti acuti), la coniofagia (ingestione di polvere), la stactofagia (ingestione di cenere da sigaretta), l’amilofagia (ingestione di amido), etc.
La fisiopatologia esatta della sindrome non è nota.
I pazienti consumano elementi insoliti, come l’amido da lavanderia, il ghiaccio e il terreno argilloso. Sia l’argilla che l’amido possono vincolare il ferro nel tratto gastrointestinale, aggravando la carenza.


tra storia e letteratura

Un drammatico esempio dei problemi prodotti dal consumo di argilla si è verificato nel 1960 con le segnalazioni della carenza di ferro nei bambini lungo il confine tra l’Iran e la Turchia. Questi bambini avevano altre anomalie, tra cui una peculiare massiccia epato-splenomegalia, una scarsa guarigione delle ferite e una diatesi emorragica. Presumibilmente, i bambini avevano inizialmente una semplice carenza di ferro associata a pica, tra cui la geofagia. Il terreno contiene composti che trattengono sia il ferro che lo zinco. La secondaria carenza di zinco è causata dall’epatomegalia e da altre anomalie insolite.

Chi ha letto il celebre romanzo “Cien años de soledad” ricorderà di un personaggio, la piccola Rebeca, affetta da questa strana sindrome psichiatrica, usa a nutrirsi di terra e di succhiarsi il pollice.


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