La difterite tra arte e vaccini

LA DIFTERITE: OGGI ESISTE IL VACCINO. UNA VOLTA…

Il quadro di Francisco Goya, intitolato “El Garrotillo“, dipinto intorno al 1810, mostra un medico che cerca di rimuovere le placche dalla gola di un bambino affetto da difterite.
Alla stessa maniera in cui la ‘garrota‘ provocava strangolamento attraverso compressione del collo nei condannati a morte – fu usata nei condannati alla pena capitale per l’ultima volta in Spagna nel 1974 –  la difterite provoca un’asfissia lenta causata dalle membrane tonsillari e laringee.
La difterite è causata da un batterio Gram positivo, anaerobio facoltativo (cresce aerobicamente e anareobicamente), immobile e asporigeno, il “Corynebacterium diphtheriae“, la cui scoperta si deve al patologo tedesco Theodor Albrecht Edwin Klebs (6febbraio 1834 – 23ottobre 1913) nel 1883.


L’ANATOSSINA DIFTERICA

Nel periodo 1923-25 il biologo e veterinario francese Léon Gaston Ramon (30settembre 1886 – 8giugno 1963), dell’Istituto Pasteur, riuscì a mettere a punto un’anatossina difterica che inattivava la tossina difterica con formolo al 4 per mille che si rivelò stabile e irreversibile. Era nato il vaccino per la difterite, il più grande strumento che ha liberato milioni di bambini nati in questi 90 anni dalla morsa letale di questa terribile malattia.


riferimenti:

 

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