Howard Taylor Ricketts, batteriologo e patologo americano

Howard Taylor Ricketts, batteriologo e patologo americano

Howard Taylor Ricketts (Findlay, 9febbraio 1871 – Città del Messico, 3maggio 1910)

Howard Taylor Ricketts nacque a Findlay, Ohio, nel 1871, ma trascorse la sua fanciullezza nell’Illinois. Dopo essersi laureato alla Northwestern Medical School, ottenne un’internato molto ambito all’ospedale della contea di Cook, e poi accettò una borsa di studio in “patologia cutanea” al Rush Medical College, che era allora affiliato
con l’Università di Chicago. Dopo un anno di studio nelle università europee (Berlino, Vienna, Parigi), Ricketts ritornò a lavorare nell’Università di Chicago nel 1901.

Il primo progetto di ricerca di Ricketts fu intrapreso mentre era al Rush e in seguito pubblicato come monografia mentre era all’estero: “Oidiomicosi [Blastomicosi] e i suoi funghi, con speciale riferimento alla malattia nella pelle; Considerazioni”.


i primi apprezzamenti

Alcuni disegni originali di Ricketts sulla blastomicosi.

Il manoscritto doveva essere severamente tagliato per ragioni di costo, ma dopo essere stato pubblicato, Ricketts ricevette due lettere di congratulazioni: una del suo mentore Ludvig Hektoen al Rush e l’altro di Elia Metchnikoff, lo scienziato russo che ebbe il merito di aver sviluppato la teoria cellulare dell’immunità. Metchnikoff ringraziò Ricketts per il suo interesse monografico sulla pelle e malattie polmonari causate dal Blastomyces dermatitidis. Ricketts, che divenne un super microscopista, era molto attento ai dettagli dei microbi patogeni in relazione alla comparsa dei sintomi della malattia. 


La Rickettsiosi

tenda militare fatta costruire da Ricketts nel Montana.

Nel 1906 egli iniziò uno studio di quattro anni sulla causa di una “febbre maculosa” che era prevalente nelle Montagne Rocciose ma era limitato al versante occidentale. L’anno successivo, Ricketts fece installare una tenda di 14 x 14 piedi (426 x 426 cm circa) nel cortile dell’ospedale in cui  egli dormiva (sotto le coperte militari, dal momento che faceva molto freddo) e che veniva usata anche come laboratorio. Nel corso di questi studi nel Montana, Ricketts fece ampie raccolte di zecche locali nella valle di Bitteroot e progettò “gabbie per zecche” per meglio osservare i “bacilli bipolari“. Egli allineò le zecche ingabbiate e le etichettò per file. Lavorando per lo più da solo e separato dalla sua giovane famiglia,  Ricketts supervisionò ogni aspetto del campo e progetto di laboratorio.


IL CASO DEL PICCOLO WILLIAM LANDON

Alcune zecche.

Poco dopo il suo arrivo nel Montana nel 1906,  Ricketts iniziò a registrare osservazioni relative al caso clinico di William Robert Landon, un ragazzo di 10 anni, suo padre, un contadino, ed altri membri della famiglia. Ricketts notò, tra altri fenomeni,
un aumento delle popolazioni di zecche
in primavera, e che questa incremento sembrava seguire lo scioglimento delle nevi. Egli scrisse riguardo ai Landons ed alla loro esposizione agli insetti: “Le zecche stanno intorno alla casa, sugli alberi, sulla terra, dappertutto. Ogni corpo è morso innumerevoli volte … Il ragazzo è stato morso diverse volte dalle zecche“.

Ricketts prelevò un campione di sangue dal ragazzo, lo colorò con eosina ed osservò un “corpo simile ad un bacillo a sinistra di un eritrocito. Questo corpo aveva lo stesso colore dell’eritrocita“. “Questo descrizione fatta sul taccuino di Ricketts è la prima menzione del
batterio gram-negativo che oggi viene inserito classificazione degli ‘alfaproteobatteri‘.


un nuovo batterio

Immagine al microscopio elettronico della “Rickettsia rickettsii”. (https://www.sciencesource.com/archive/Rickettsia-rickettsii-Bacteria–TEM-SS2289693.html#/SearchResult&ITEMID=SS2289693)

Lo stesso Ricketts non diede un nome formale all’organismo ma suggerito di indicarlo come “the bacillus of Rocky Mountain Spotted Fever”.
Il batterio, trovato in sorprendente numero di uova di zecche, è stato successivamente nominato
Rickettsia rickettsii” e ha dimostrato di essere la causa della febbre maculosa (spotted fever). Successivamente, in quella stessa primavera, Ricketts studiò le cavie, alcune delle quali erano state inoculate con il sangue di un paziente colpito dalla malattia mentre altri erano state esposte al morso delle zecche. Quando effettuò l’autopsia su una cavia che era morta una settimana dopo il contagio, la cui febbre aveva superato i 40°, Ricketts si convinse delle somiglianze tra la febbre della cavia ed i sintomi del tifo esantematico nei suoi pazienti umani. Ricketts divenne sempre più certo che i batteri venivano iniettati nei mammiferi  tramite i morsi di zecca.


Ricketts in Messico

eruzione petecchiale causata dalla Rickettsia rickettsii.

Nell’autunno del 1909, il governo messicano offrì  fondi per il lavoro sulla febbre tifoide a Città del Messico. F. McCampbell della Ohio State University, che aveva lavorato nelle Montagne Rocciose allo studio della febbre maculosa, fu chiamato a dirigere la spedizione medica. McCampbell invitò Ricketts ad unirsi a quella spedizione.  Dopo che Ricketts apprese che due ricercatori impiegati dal governo messicano avevano trasferito con successo la malattia tifoide alle scimmie, attraverso l’inoculazione di sangue di un paziente febbrile, egli accettò di andare in Messico. Il 23 dicembre 1909, Ricketts scrisse in una lettera ad il suo mentore ed amico di Chicago, il dr Ludwig Hektoen: “Può darsi che io abbia trovato un bacillo bipolare leggermente colorato [nel pidocchio], ma ciò è troppo incerto per giustificare molta eccitazione.“.


la morte di ricketts

Il 25 gennaio 1910, Hektoen inviò un telegramma a Ricketts presso l’American Club di Città del Messico: “Assistente di McCampbell morto. Tifo. Nessun morso di insetto. Stai attento.” Ricketts rispose ad Hektoen che era impossibile determinare con certezza che nessuno dei membri della spedizione non fosse stato morso da qualche pidocchio e che avrebbe proseguito il suo lavoro con la massima attenzione. Ma nonostante le precauzioni, il 18 aprile 1910, Ricketts venne morso da un pidocchio, si ammalò e morì il 3 maggio di quell’anno.


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