Una delle prime descrizioni del Gozzo Tireotossico?

UNA DELLE PRIME DESCRIZIONI DEL GOZZO TIREOTOSSICO?

 

“Ad un Giovane Spagnolo dopo tre anni di permanenza in questa città sopraggiunse un tumore nell’anterior parte del collo, il quale nel decorso di quattro mesi si aumentò ad una mole considerabile in guisa che gli occupava l’anteriore, e le parti laterali del collo. Restò sotto la cura di un Medico per lo spazio di sette mesi non tanto per il tumore, quanto per la difficoltà che avea di respirare, per un continuo affanno, e per un palpito straordinario nella regione del cuore. Per rendere meno sensibili gli enunciati incomodi fu obbligato ad abbandonare il suo impiego di Pittore, e di restare in una vita oziosa per non accrescere il suo male dichiarato per un insanabile vizio organico.
Il Giovane in età di anni ventidue sebbene persuaso della gravezza del suo male domandò un qualche rimedio per diminuire il tumore, o almeno per impedirne l’avanzamento, giacchè gli sembrava, che la pressione di questo sopra le parti sottoposte gli accrescesse la difficoltà dell’ispirazione, e della loquela. Questa fu la relazione che mi fece il Medico curante allorchè io fui chiamato per visitarlo. Nell’ispezione del tumore lo
trovai di un volume considerabile, e come diviso nel mezzo in due parti da una specie di fenditura. Presentava all’esterno il color naturale, soltanto le vene, che vi scorrevano erano turgide, e come varicose; non era doloroso al tatto, bensì la pressione delle dita gli rendea difficoltoso il respiro. Lo trovai consunto, ed emaciato forse dai frequenti salassi, ai quali era obbligato ricorrere almeno ogni mese, i polsi irregolari, ma non febbricitante. … La glandola tiroidea era certamente la sede del male per essere infarcita di un acre umore, e non poco infarcimento trovai altresì nella cellulare, che la circondava, il quale non poco contribuiva a rendere più esteso il tumore. … A quest oggetto feci applicare sopra la parte una doppia compressa imbevuta nella posca fredda [miscuglio di acqua ed aceto] animata con una dose di sale ammoniaco. Questa, dopo
venti giorni, rese visibilmente patente la diminuzione del tumore almeno di un terzo, ma anco respirava con meno difficoltà, e non fu necessaria la mensuale emissione di sangue. Oltre poi l’enunciato rimedio gli feci applicare nell’ore della notte una striscia di tela dell’ampiezza del tumore spalmata del seguente linimento, cioè un oncia di unguento bianco,mezz’oncia di spirito di vino, e due ottave di canfora il tutto unito, e ridotto alla consistenza di una pomata, il giorno poi continuò a far uso della posca sudescritta. Con la semplice applicazione dei surriferiti rimedi, ottenni in quattro mesi di cura l’intiera risoluzione del
tumore. Tutti gli accidenti, che accompagnavano la malattia diminuirono in proporzione della diminuzione del tumore, talmente chè non fu d’uopo in questo tempo ricorrere ad altra emissione di sangue, e la machina riacquistò vigore. Si dileguò la palpitazione, ed in seguito riassunse l’esercizio di Pittore, che
esercitò fino alla partenza da Roma, che seguì cinque anni dopo la guarigione.”

tratto da [“Sopra un tumor freddo nell’anterior parte del collo detto broncocele“; Giuseppe Flaiani, 1800].


STORIA DELL’EPONIMO DELLA TIREOTOSSICOSI:

 

Ritratto di Giuseppe Flajani

La Malattia di (Flaiani)-Basedow-Graves deve il nome al medico irlandese Robert James Graves (Dublino, 27marzo 1796 – Dublino, 20marzo 1853), che ne fece la descrizione nel 1835, al medico tedesco Karl Adolph von Basedow (Dessau, 28marzo 1799 – Merseburg, 11aprile 1854), che riportò la stessa sintomatologia, indipendentemente dal collega britannico, nel 1840, e al medico italiano Giuseppe Flaiani (1741-1808) che già circa trenta prima aveva descritto il caso clinico di una patologia caratterizzata da distiroidismo e palpitazioni.
Prima ancora di costoro, l’inglese Caleb Hillier Parry aveva osservato un caso della sindrome nel 1786: il report fu tuttavia pubblicato solo nel 1825, dopo quello di Giuseppe Flaiani, ma prima di quelli di Graves e di Basedow.
In Europa la patologia è conosciuta soprattutto come “malattia di Basedow” o “malattia di Flaiani-Basedow“, mentre in Irlanda e negli USA è nota soprattutto come “morbo di Graves”.


riferimenti:

 

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