Come si vede, i primi casi di defibrillazione cardiaca erano alquanto cruenti

COME SI VEDE, I PRIMI CASI DI DEFIBRILLAZIONE CARDIACA ERANO ALQUANTO CRUENTI

“Come si può vedere, ho progettato qualche tempo fa una macchina attraverso la quale si può applicare una stimolazione diretta al muscolo cardiaco.
Inizialmente non ci era noto quale voltaggio fosse richiesto. Il Dr Briggs, che era al Crownstreet Women’s Hospital, eseguì per me esperimenti su neonati morti. Vennero utilizzati voltaggi da 1,5 fino a 120 volt e si trovò che quella dei 16 volt circa era la quantità richiesta.
Il metodo fu provato in due o tre casi ed ottenne successo nel caso di un neonato morto, quando ogni altra cosa era stata fatta per rianimare il bambino, sia con la respirazione artificiale che con iniezioni di pituitrina ed adrenalina all’interno del cuore.
Dopo questi fallimenti, l’ago dello strumento fu posto nell’auricola e vennero provati vari voltaggi senza risultato. Allora l’ago fu posizionato sul ventricolo ed il cuore rispose ad ogni impulso.
Dopo 10 minuti la corrente fu stoppata e si scoprì che il cuore batteva per proprio conto.
Il neonato si riprese completamente ed oggi non solo è vivo ma sta anche abbastanza bene. Dopo che il Dr Briggs lasciò il Women’s Hospital nessuno riuscì a continuare il suo lavoro per la difficoltà di comprendere il funzionamento della macchina.
Ora vi mostro una forma semplice e portatile di tale macchina. La frequenza degli impulsi può variare da otto a centoventi.
Questo metodo per la rianimazione cardiaca si può applicare nei seguenti tipi di casi: 1) insufficienza cardiaca nel corso di anestesia, 2) casi di annegamento, combinato con l’insufflazione tracheale, 3) certi tipi di avvelenamento da gas, 4) morte improvvisa in corso di malattia acuta, per esempio la difterite, 5) morte improvvisa per possibile malattia cardiaca.
La macchina, come visto, va collegata ad una presa di corrente e non richiede molta intelligenza. Un polo si applica su una piastra sulla cute, per esempio sul braccio sinistro, e viene saturato con una forte soluzione salina. L’altro polo, che consiste di un ago isolato eccetto che nel punto di contatto, viene collegato al ventricolo, ed a questo punto si può mettere in funzione il congegno.
Potrebbe essere necessario alterare la polarità dei poli e c’è un interruttore con questo comando.
Quando la corrente viene applicata su un corpo apparentemente morto il torace e il braccio si contraggono. Credo che l’utilizzo di questa macchina potrebbe salvare delle vite. Nonostante i tanti insuccessi, una vita su cinquanta, e anche su cento, presenta un risultato favorevole laddove non c’è più nessuna speranza.
Devo ringraziare per la progettazione di questa nuova macchina Major Booth, del Dipartimento di Fisica dell’Università di Sydney.”


[Il dr Mark C. Lidwill alla “Third Session of Australasian Medical Congress” tenutasi a Sidney dal 2 al 7 Settembre 1929]


il dott. Mark C. Lidwill

Mark Cowley Lidwill (1878-1969)

Mark Cowley Lidwill(1878-1969) fu un medico, pioniere dell’anestesia e cardiologia. Supportato dal fisico Edgar H. Booth, inventò il pacemaker.

Nato a Cheltenham, in Inghilterra, il 7 aprile 1878, il dott. Lidwill emigrò con i suoi genitori a Melbourne, in Australia, nel 1894 e successivamente si laureò in Medicina all’Università di Melbourne nel 1905. Dopo la laurea si trasferì a Sydney e nel 1913 fu nominato primo docente di anestesia al “Royal Prince Alfred Hospital“.

Nel 1910 creò il suo apparato di anestesia meccanica, la “Lidwill Inter-Tracheal Anesthetic Machine“, che rimase in uso nelle sale operatorie negli ospedali in tutta l’Australia per più di 30 anni.


L’attività di aritmologo

L’elettrocardiografo modello Sildeberg.

Nel 1913 acquistò un elettrocardiografo, il primo di Sidney; lo strumento era simile all’elettrocardiografo di Silberberg.

La macchina aveva le dimensioni di un pianoforte e richiedeva al soggetto di posizionare entrambe le mani ed il piede sinistro in barattoli di vetro pieni di soluzione salina.

Non è noto quando il dottor Lidwill iniziò a lavorare su un primitivo dispositivo di pacemaking. Tuttavia, egli era pronto a testarlo nel 1926, e ne descrisse il suo primo utilizzo di successo al “Terzo Congresso medico australiasiatico” nel 1929. Nonostante la natura rivoluzionaria di questo lavoro, niente è stato portato avanti a riguardo dal dott. Lidwill.


vedi:

Il dott. Lidwill ha progettato e brevettato la “Macchina per anestesia di Lidwill” per anestesia da insufflazione.

 

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