Breve storia del virus dell’Epatite C

BREVE STORIA DEL VIRUS DELL’EPATITE C

Virus dell’Epatite C alla microscopia elettronica.

Nella metà degli anni ’70 del novecento, Harvey J. Alter (nato il 12settembre 1935), capo della Sezione di Malattia Infettive al Dipartimento di Medicina Trasfusionale del “National Institutes of Health“, e il suo team di ricerca dimostrarono come la maggior parte delle epatiti post-trasfusionali non erano dovute ad epatiti causate dai virus di tipo A o di tipo B.

Nonostante questa scoperta, gli sforzi di ricerca internazionali per individuare il virus, inizialmente chiamato dell’epatite non A e non B (NANBH), fallirono fino alla decennio successivo.


la scoperta

Il virologo Michael Houghton è nato in Gran Bretagna nel 1949. Stranamente, sul web, non vengono riportati giorno e mese di nascita.

Nel 1987, l’inglese Michael Houghton, il singaporese Qui-Lim Choo ed il tawaiano George Kuo, della compagnia farmaceutica “Chiron Corporation”, collaborando con il virologo statunitense Daniel W. Bradley (nato il 13luglio 1941) del “Centers for Disease Control and Prevention” (CDC), usarono un nuovo approccio di clonaggio molecolare per identificare l’organismo sconosciuto e riuscirono a sviluppare un test diagnostico.

Il giorno 21aprile 1989, la scoperta del Virus dell’Epatite di tipo C (HCV) venne pubblicata su due articoli sulla rivista Science.


IL NOBEL PER LA MEDICINA

Nel 1997, il virologo statunitense Charles Moen Rice (nato a Sacramento il 25agosto 1952) e altri gruppi di ricerca riuscirono a dimostrare che una regione del genoma del virus era cruciale nel causare l’Epatite C. La scoperta è stata un passo importante nello sviluppo di esami del sangue e nuovi farmaci che hanno salvato milioni di vite.

Nel 2020 il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina è stato assegnato congiuntamente a Harvey J. Alter, Michael Houghton e Charles M. Rice “per la scoperta del virus dell’epatite C“.


Il Virus

titolo di uno degli articoli pubblicati su ‘Science’ riguardanti il clonaggio del virus dell’Epatite C.

L’agente eziologico dell’epatite C è un virus dal diametro di 55-65 nm dotato di un pericapside a composizione prevalentemente lipidica e di un capside icosaedrico contenente un singolo filamento di RNA con polarità positiva, lungo 9.100 nucleotidi. Si tratta di un appartenente al genere “hepacivirus” nella famiglia “Flaviviridae“.
In questi trent’anni, la scoperta ha portato a significativi miglioramenti nella diagnosi e terapia antivirale di questa forma di epatite e nella cirrosi ad essa correlata.


Riferimenti:

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