Breve storia del trapianto polmonare

breve storia del trapianto polmonare

James D. Hardy (14maggio 1918 – 19febbraio 2003)

Il primo trapianto di polmone nella storia fu eseguito dal team del Dr. James D. Hardy, presso la “University of Mississippi Medical Center” di Jackson, in Mississippi, l’11giugno 1963, circondato da una serie di circostanze particolari.
Il destinatario era un uomo di 58 anni John Russell, condannato a morte per l’omicidio di un quattordicenne. Egli era affetto da un cancro polmonare, insufficienza respiratoria e renale.
Russell ricevette la proposta di un “trapianto di polmone“. Il detenuto nel braccio della morte accettò la sfida. Se tutto fosse andato bene, la sua pena detentiva sarebbe stata commutata in ergastolo dal governatore dello Stato per il “contributo alla causa dell’umanità“.

Nel frattempo, la mattina dell’intervento di trapianto, lo specializzando di chirurgia toracica Martin Dalton chiese e ricevette il permesso dalla famiglia di usare il polmone sinistro di un paziente con attacco cardiaco recentemente deceduto.


Il trapianto di polmone

Il primo trapianto di polmone della storia è avvenuto l’11 giugno 1963.

Dalton usò un tubo endotracheale per mantenere i polmoni ventilati ed iniettò eparina nel cuore per impedire la coagulazione del sangue. Quando venne il momento, rimosse il polmone sinistro e lo portò nella sala operatoria.

Quando Hardy e il suo team aprirono per la prima volta il torace di Russell per iniziare il trapianto, essi videro che il suo cancro si era diffuso oltre il polmone sinistro; il trapianto non gli avrebbe salvato la vita dal cancro ma avrebbe potuto migliorare respirazione. I chirurghi (Hardy e Watts Webb) dovettero ‘adattare‘ il polmone del donatore alla gabbia toracica di Russell (il cui spazio si era ridotto proprio a causa del cancro) ma riuscirono a far insufflare l’organo innestato. Dopo l’intervento la saturimetria migliorò notevolmente ed un angiocardiogramma mostrò una buona circolazione sanguigna nel polmone trapiantato.
Il suo polmone sinistro fu trapiantato con successo, ma il paziente morì dopo 18 giorni, a causa dell’esacerbazione della sua insufficienza renale. L’autopsia rivelò che non vi erano prove di rigetto d’organo. Hardy aveva usato azatioprina, prednisone e radiazioni per sopprimere la risposta del suo sistema immunitario.


dal polmone al cuore

Hardy durante il primo trapianto polmonare

Il libro “Second Wind: Oral Histories of Lung Transplant Survivors afferma che la University of Mississippi Medical Center aveva banche del sangue inaffidabili, nessuna unità di terapia intensiva, un supporto di laboratorio limitato a sole 24 ore, un programma di anestesia debole e, soprattutto, per Russell, nessuna macchina artificiale per i reni.

Un anno dopo, nel 1964, Hardy trapiantò il cuore di uno scimpanzé in un paziente morente che non funzionava. Il cuore batté solo 90 minuti prima di fermarsi.
Questa operazione (xenotrapianto) dall’animale all’uomo, è stata fortemente criticata dai suoi colleghi e ha scatenato un intenso dibattito etico, morale, sociale, religioso e persino legale. Tuttavia, ha anche aperto le porte ai futuri trapianti di cuore.


cuore e polmoni insieme

Una foto del dottor Joel D. Cooper.

Nel 1968 Denton Cooley fece il primo trapianto contemporaneo di cuore ed entrambi i polmoni, ma anche lui senza successo. Nello stesso anno un chirurgo belga, Fritz Derom, riuscì a far sopravvivere un paziente 10 mesi dopo aver ricevuto un polmone, ma i risultati scarsi comportarono per gli anni settanta la scomparsa pratica della tecnica. Solo nel 1981, grazie alla ciclosporina, il “trapianto cuore-polmone” iniziò di nuovo ad essere eseguito con risultati incoraggianti alla “Stanford University” da Norman Shumway (9febbraio 1923 – 10febbraio 2006) e Bruce Reitz.

Fu, tuttavia, il gruppo di Toronto (Canada), con Joel D. Cooper in testa a gettare le basi del trapianto uni-polmonare nei primi anni ottanta e nel 1986 di quello bi-polmonare. Ann Harrison, la paziente che era stata sottoposta al primo trapianto bi-polmonare nel 1986 presso il “Toronto General Hospital“, morirà per un aneurisma cerebrale nello stesso ospedale nel 2001 all’età di 56 anni.


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