Il dottor Carlos Chagas come la nazionale di calcio brasiliana del 1982

IL DOTT. CARLOS CHAGAS COME LA NAZIONALE DI CALCIO BRASILIANA DEL 1982

Carlos Justiniano Ribeiro Chagas (9luglio 1879 – 8novembre 1934), nella foto cerchiato in giallo, riceve Albert Einstein presso l’Istituto Oswald Cruz (maggio 1925). https://www.researchgate.net/figure/Photograph-title-Carlos-Chagas-Receives-Albert-Einstein-at-Oswaldo-Cruz-Institute_fig1_292576529

In termini calcistici, sostengono molti esperti, la nazionale più belli di tutti i tempi fu quella del Brasile del 1982. Era talmente bella e completa nel suo modo di giocare che poteva farlo senza schierare un giocatore davanti ai pali della porta. Senza dubbio era la squadra più forte del momento, al punto che la sconfitta da parte dell’Italia e l’eliminazione da quei mondiali rappresenta per molti sportivi brasiliani una ferita ancora aperta. Il nome di Paolo Rossi, il calciatore italiano che mandò a casa con una tripletta quella squadra è oramai più famoso in Brasile che in Italia, e rappresenta il sinonimo di una sconfitta bruciante, un pò come da noi il termine ‘Caporetto‘. Passando dai termini calcistici a quelli medici, ho trovato un simpatico articolo di qualche mese fa, in lingua portoghese su una rivista brasiliana. L’articolo ha come tema un Nobel per la Medicina (ovviamente brasiliano) mancato, ma si apre con l’elenco di quasi tutti i giocatori di quella celebre nazionale del 1982, incluso il selezionatore Tele Santana.


UNA GRANDE SCOPERTA

Riproduzione dei disegni originali della prima descrizione del ‘Trypanosoma Cruzi‘ di Carlos Chagas nel 1909, in cui sono stati osservati stadi di sviluppo sia negli ospiti invertebrati che in quelli vertebrati. https://www.semanticscholar.org/paper/Structural-organization-of-Trypanosoma-cruzi.-Souza/b9bbb7650d54886bc2294f5abb8433f16aade831/figure/0

Il Nobel per la Medicina che i brasiliani reclamano a circa un secolo di distanza è quello del grande infettivologo Carlos Chagas. Chagas era nato nel 1879; dopo essersi diplomato studiò inizialmente come ingegnere minerario, ma ben presto decise di iscriversi nella Facoltà di Medicina di Rio de Janeiro. Poco dopo la laurea, ottenuta nel 1902, iniziò a lavorare presso l’Istituto di Scienze biologiche guidato dall’epidemiologo Oswaldo Gonçalves Cruz (São Luís do Paraitinga, 5agosto 1872 – Petrópolis, 11febbraio 1917). Nel 1909, fu inviato dall’Istituto nella piccola città di Lassance, vicino al fiume São Francisco, per combattere un focolaio di malaria tra i lavoratori di una nuova ferrovia nella città di Belém in Amazzonia.
Egli installò un piccolo laboratorio all’interno di un vagone ferroviario, dove iniziò a studiare una serie di zanzare che trasmettevano malattie. Raccogliendo sangue da una piccola scimmia e analizzando i contenuti al microscopio, lo scienziato scoprì un nuovo tipo di protozoo. Dopo ulteriori analisi, il Dr. Chagas confermò che si trattava di una specie sconosciuta di microrganismo e lo chiamò “Trypanosoma Cruzi“, con un omaggio di eponimia verso il suo maestro Oswaldo Cruz.
Durante la sua permanenza a Lassance, fu anche avvisato da un ingegnere della presenza di un insetto che feriva i volti delle persone mentre dormivano. Era il ‘Triatoma infestans‘, una cimice popolarmente conosciuta come ‘il barbiere‘ (mosquito barbeiro). Da questa osservazione sul campo, Chagas ha iniziato a sospettare la relazione tra l’insetto, il protozoo e una possibile infezione causata dal microrganismo. Dopo una serie di studi, egli fu in grado di confermare il legame tra queste componenti.


INTUIZIONI COMPLETE

Carlos Chagas al microscopio.

Le intuizioni di Chagas erano belle e complete, proprio come la nazionale di calcio brasiliana del 1982: egli è l’unico scienziato nella storia della Medicina a descrivere appieno il ciclo di una malattia: l’agente causale (il protozoo ‘Trypanosoma cruzi’), il vettore (la cimice “Triatoma infestans“), gli ospiti (l’essere umano e altri animali), le manifestazioni cliniche (sintomi della cosiddetta ‘Malattia di Chagas‘, quali il deterioramento del muscolo miocardico e la conseguente insufficienza cardiaca) e l’epidemiologia (numero di persone colpite). Una scoperta così grande e completa avrebbe meritato dunque il premio più prestigioso: il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia.
Ma anche Carlos Chagas incontrò il suo Paolo Rossi, e ciò accadde per due volte. La prima volta accadde nel 1913 allorchè gli fu preferito il francese Charles Robert Richet (Parigi, 25agosto 1850 – Parigi, 4dicembre 1935) per la scoperta del fenomeno dell’anafilassi. Chagas fu nominato una seconda volta, nel 1921. In questo caso la sconfitta fu ancora più bruciante; infatti in quell’anno il Nobel non venne assegnato.


IL NOBEL MANCATO

Elenco delle nomination di Carlos Chagas al Premio Nobel. – https://www.nobelprize.org/nomination/redirector/?redir=archive/https://www.nobelprize.org/nomination/redirector/?redir=archive/

Chi fu in questo caso il Paolo Rossi del nostro povero Chagas? Secondo molti storici, coloro che impedirono allo scienziato brasiliano di conseguire il Nobel furono alcuni colleghi connazionali appartenenti all’Accademia delle Scienze, ostili alle sue idee scientifiche, che avrebbero influenzato in maniera negativa sulla decisione finale riguardo all’assegnazione del premio. Alcuni specialisti brasiliani, infatti, smentirono l’esistenza della malattia e quando vennero confermate le scoperte di Chagas, lui se n’era andato, essendo morto, nel 1934, a causa di un infarto.
Tornado alla metafora calcistica, che dire di questa mancata vittoria del Nobel da parte dello scienziato brasiliano? Probabilmente possiamo dire che questo Nobel non vinto brucia di più della sconfitta del 1982, semplicemente perché in termini calcistici, i brasiliani possono consolarsi pensando ai 5 mondiali vinti, ma da punto di vista medico non hanno altri Nobel alternativi da poter esibire, a parte il fatto che il premio Nobel per la Medicina del 1960, Peter Brian Medawar, era nato a Rio de Janeiro. Ma Medawar fu presto naturalizzato inglese, come accade ai calciatori oriundi. E gli oriundi, si sa, non fanno testo dal punto di vista della nazionale…


VEDI:

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *