Il delirio dei portuali di Trieste

IL DELIRIO DEI PORTUALI DI TRIESTE

Il 15 ottobre 2021 entrava in vigore il Green Pass anche per lavorare. Ma i portuali di Trieste, o meglio la frangia no-vax e no-pass di essi, si ribellava contro questo strumento di ‘dittatura sanitaria’ e chiedeva a gran voce tamponi gratis per automatiche disponibilità del lasciapassare sanitario. Il governo concesse loro i tamponi gratuiti per fini lavorativi, ma loro oramai erano sulla cresta dell’onda e nel delirio di onnipotenza, chiesero l’abolizione nazionale del green-pass. Ovviamente ciò non era possibile. Ma loro niente, avevano la nazione dei no-vax alle spalle e mica potevano mollare. E giù avanti di proteste in porto prima e poi, dopo sgombero, manifestazioni ripetute nel centro di Trieste, tanto che ce frega, a noi chi ci ammazza…

In quei giorni il Friuli Venezia Giulia viaggiava sulla media settimanale dei 60 casi al giorno.

Ma soprattutto, il giorno 15/10/2021 il FVG aveva 41 pazienti ricoverati per covid in degenza ordinaria e 7 in terapia intensiva con 82 casi di positività.


accelerazione dei casi

Lo stesso giorno in Italia l’occupazione dei posti letto era di 2.445 in degenza ordinaria e 357 in terapia intensiva.

In quei giorni di inizio autunno scoppiava l’emergenza covid nei paesi dell’Est Europa (dalla Romania alla Slovenia) ed iniziavano ad aumentare i casi anche nelle regioni mitteleuropee (Germania ed Austria).

Il Covid iniziava a bussare alle porte, ma invece che controllare le frontiere con tracciamenti e controlli vari, e cercare di vaccinare il più possibile, il FVG apriva le porte ai no-vax di tutta Italia. E quando le manifestazioni si ripetono tra le stesse persone, senza mascherina e in contatto stretto, il virus gira in maniera vortiginosa.

E così i numeri dei cluster sono cresciuti in maniera esponenziale, e guarda caso, tra le diverse province, proprio in quella di Trieste. La colpa di questi casi? Gli idranti della polizia, ovviamente.

Oggi, 20 novembre, sono stati registrati in FVG 660 casi di positività al virus (media settimanale intorno ai 500 casi al giorno).

Ma soprattutto ad oggi si contano 206 persone ricoverate in degenza ordinaria e 26 in terapia intensiva. La circolazione virale è aumentata, nello spazio di circa 35 giorni, di oltre 8 volte, l’ospedalizzazione in degenza ordinaria è aumentata di 5 volte e l’ospedalizzazione in terapia intensiva di quasi 4 volte. A tutti gli effetti, il FVG è già in zona gialla.

Nel frattempo in Italia abbiamo 4.250 pazienti affetti da Covid ricoverati con sintomi (aumento di 1,7 volte) e 512 pazienti in terapia intensiva (aumento di 1, 4 volte).

E dunque, gli incrementi delle ospedalizzazioni in FVG sono stati 3 volte superiori alla media nazionale. La corsa del virus ha accelerato in questa regione nelle corsie degli ospedali tre volte di più che nel resto dell’Italia. E non a caso l’incidenza dei nuovi casi è di 270 ogni 100 mila abitanti in FVG contro i 90 della media nazionale.

Non è a questo punto difficile prevedere un ingresso in zona arancione nell’arco di un mesetto (per Natale e Capodanno), con i ristoranti e bar costretti a vedersi chiusi al pomeriggio.

Questo non è di certo un bel viatico per la stagione turistica invernale, ma contenti i no-vax, contento il presidente di regione, contenti tutti…


riferimenti:

 

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