Ectropion: da Celso a Wikipedia

ECTROPION: DA CELSO A WIKIPEDIA

“… consiste nel poco discendere [della palpebra] e non ricoprire l’occhio, ma stare pendente ed aperta, né combaciare con la superiore.
Ciò talvolta deriva da vizio di cura [nel lagoftalmo ed altre malattie della palpebra], talvolta per la vecchiaia. I Greci lo chiamano ectropion. …
Se per vecchiaia, si deve bruciare di fuori a tutta la palpebra con un ferro sottile, e poi impiastrarvi del miele; al quarto giorno fomentarla con vapore di acqua calda e porvi dei medicamenti cicatrizzanti.”

tratto da:
  • “De Medicina” di A. Cornelio Celso (I secolo dc)

L’ectropion secondo Wikipedia

Ectropion della palpebra inferiore di sinistra.

Per ectropion in campo oculistico si intende una rotazione verso l’esterno della palpebra. Tale anomalia si può manifestare ad entrambe le palpebre, anche se spesso la si nota soltanto in quella inferiore. Spesso l’ectropion è una complicanza della paralisi del nervo facciale.
Oltre che nell’uomo, può manifestarsi anche in animali, come ad esempio nel cane.
Tale patologia, per la sua caratteristica, impedisce la chiusura della palpebra, riducendo di conseguenza il passaggio delle lacrime dall’occhio al naso: compare così l’epìfora (eccesso di lacrime sull’occhio). Altri sintomi e segni clinici sono: arrossamento, disepitelizzazione corneale (si ‘sbuccia’ la superficie oculare perché si secca), ulcera della cornea e cheratite.
La causa più comune di questa malattia è l’iperlassità dei tessuti palpebrali (le palpebre si ‘allentano‘); a tale fenomeno si assiste soprattutto nell’invecchiamento della persona.
Altre cause sono: a) Casi di infiammazione oculare, che causano forme spastiche; b) Formazione di cicatrici, in conseguenza di traumi od interventi chirurgici.
L’unico trattamento efficace è chirurgico; ma si usano, a livello oculare, colliri topici per evitare complicanze a livello della cornea.

tratto da:

 

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