Lo scienziato che isolò il ‘clostridium botilinum’: Émile van Ermengem

LO SCIENZIATO CHE ISOLO’ IL ‘CLOSTRIDIUM BOTULINUM’

“I fenomeni patologici, indicati con il nome di botulismo o alliantiasi, meritano un posto speciale tra le malattie causate dal consumo di determinati alimenti. Dalla fine del secolo scorso hanno destato l’interesse dei tossicologi per la loro peculiare tipologia e la loro patogenesi ancora oscura, e per la loro frequenza, l’alto grado di pericolosità e l’incertezza della loro profilassi, hanno sempre attirato l’attenzione dell’igiene pubblica”.

[Émile van Ermengem: “Informazioni su un nuovo bacillo anaerobico e la sua relazione con il botulismo”]


Émile van Ermengem

Émile Pierre-Marie van Ermengem nacque a Lovanio il 15agosto 1851. Dopo aver studiato a Berlino, divenne professore all’Università di Gand. Divenne membro corrispondente dell’Académie Royale de Médecine de Belgique nel 1887 e membro a pieno titolo nel 1902, e in qualità di segretario nel periodo 1919-1932. Egli morì a Gand il 29settembre 1932.
Émile Pierre-Marie van Ermengem tra il 1895 ed il 1896 isolò il “clostridium botulinum“, il  batterio che causa il botulismo, da un pezzo di prosciutto che aveva avvelenato trentaquattro persone, causando alcune morti.

Tale “avvelenamento da carne” o “avvelenamento da salsiccia” era già noto come botulismo (derivato dal termine latino botulus per “salsiccia”). Van Ermengem inizialmente scelse il nome “Bacillus botulinus” per il microrganismo.


UN BACILLO ANAEROBIO

Una microfotografia di batteri botulinici di Clostridium. Questa è una microfotografia di Clostridium botulinum colorato con viola genziana.

Il batterio “clostridium botulinum” produce una tossina nervosa, che causa il raro ma grave botulismo paralitico.

Nel 1897 van Ermengem pubblicò l’articolo in lingua tedesca “Ueber einen neuen anaëroben Bacillus und seine Beziehungen zum Botulismus” (“Informazioni su un nuovo bacillo anaerobico e la sua relazione con il botulismo“). Le persone intossicate erano un gruppo di musicisti che avevano partecipato ad un funerale presso il villaggio di Henegau, ad Ellezelles in Vallonia. Tre di esse morirono nel giro di una settimana.

Che la malattia fosse causata da salsicce, prosciutto, cibi in scatola, pesce, ecc., era già cosa nota. Van Ermengem individuò essenzialmente un complesso di sintomi neuro-paralitici: disturbi della secrezione, paralisi motoria, disfagia, costipazione, ritenzione urinaria, patologie cardiache, ecc.


lo studio di van Emergen

Individuato nel prosciutto la causa della tossicosi, egli lo somministrò (per ingestione, per iniezione sottocute) a delle cavie (topi, ratti, gatti, conigli, una scimmia), le quali subirono (non tutti) gli stessi effetti clinici dei musicanti di Ellezelles. Le autopsie delle cavie morte mostravano reperti autoptici simili. Egli riuscì ad individuare la quantità letale di carne macerata tossica proveniente dal prosciutto su ogni animale, in base al peso corporeo.​

Tavola prima tratta dall’articolo di van Ermengem sul botulismo.

Tavola seconda tratta dall’articolo di van Ermengem sul botulismo.

Egli arrivò alla conclusione che:

“nessun veleno si forma negli animali vivi; i microrganismi che il prosciutto contiene e che gli trasmettono il veleno non si moltiplicano nell’intestino o nei tessuti. Sono veri e propri saprofiti, che, come i grandi funghi velenosi, provocano sintomi di avvelenamento a causa del principio tossico contenuto nel loro protoplasma e nei substrati morti su cui si sono evoluti …

Rispetto ad altre tossine, la tossina tetanica e la tossina difterica e così via, il veleno del prosciutto è piuttosto volatile e perde gradualmente la sua tossicità se esposto all’aria ed alla luce. L’estratto acquoso, in provette sciolte e conservate al buio, tuttavia, mantiene il suo pieno effetto dopo 10 mesi. …

Dalle indagini batteriologiche del prosciutto intossicato possiamo quindi concludere: che questa carne ha le spore infettate da un bacillo anaerobico; e che questi microrganismi sono distribuiti molto irregolarmente nella massa corporea, essendo più presenti nella muscolatura…

Il Bacillus anaerobico, indipendentemente dal fatto che provenga dal prosciutto o dalla milza animale di uno dei defunti, o dagli organi degli animali inoculati, ha sempre le stesse caratteristiche morfologiche. È lungo da 4 a 9 micron e spesso da 0,9 a 1,2 micron, rappresenta un gambo dritto con estremità leggermente arrotondate ed è molto simile all’antrace ed agli edembacilli. I bacilli sono raramente isolati, a volte sono insieme a due a due o in lunghezze molto brevi. Forme fusiformi, simili al clostridium, sono solitamente presenti sulle piastre e nelle colture di agar e gelatina. Forme involutive possono essere osservate nel terreno povero di nutrienti.
La sporulazione si verifica in determinate condizioni. Nella parte terminale, i bacilli, solo raramente al centro, sviluppano corpi ovali, lineari, un po’ più spessi dei bacilli stessi, che resistono alla consueta colorazione. Temperatura, composizione e l’alcalinità del mezzo nutritivo influenzano la formazione di spore.”


RIFERIMENTI:

 

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