Marey ed il “riduzionismo”

Il “RIDUZIONISMO” ed il METODO GRAFICO hanno cambiato il corso della medicina moderna

La scienza incontra due ostacoli, l’inadeguatezza dei nostri sensi a svelare i fatti e l’insufficienza del nostro linguaggio nel descriverli.
L’oggetto dei metodi grafici è superare questi due ostacoli; afferrare i dettagli più fini che passerebbero altrimenti inosservati, e trascriverli con una chiarezza superiore a quella delle nostre parole”.

[Etienne Jules Marey, (Beaune, 5marzo 1830 – Parigi, 15maggio 1904)]


riduzionismo

Etienne J. Marey (1830-1904)

Il riduzionismo fa il suo ingresso nel pensiero scientifico nel 17° e 18° secolo con il largo impiego del modello meccanicistico, basato sull’ipotesi che tutta la realtà fisica possa essere in definitiva ‘ridotta’ (e spiegata) in termini di particelle materiali e dei loro movimenti. Il modello meccanicistico è esteso già con Cartesio (ma più ancora, nel Settecento, con La Mettrie) alle forme viventi, concepite come macchine complesse. Un’analoga prospettiva riduzionistica fu applicata, sempre nel 18° secolo, ai fenomeni vitali, ricondotti a fenomeni fisico-chimici; a questa forma di riduzionismo si contrapposero le concezioni biologiche vitalistiche


etienne marey

il fucile fotografico di Marey

Etienne J. Marey si interessò soprattutto al movimento in tutte le sue forme: ciclo cardiaco, respirazione, contrazione muscolare, coordinazione motoria, ecc. Lo studio minuzioso dei movimenti spinse Marey a inventare numerosi strumenti scientifici.

Fra i principali lavori di cardiologia di E.J. Marey si ricordano:

  •  registrazione simultaneamente delle pressioni nelle cavità cardiache (atri e ventricoli, nell’aorta, nell’arteria polmonare, nella vena cava superiore e nell’inferiore. Le registrazioni vennero effettuate per mezzo di un micro-catetere in vivo nel cavallo, assieme ad Auguste Chaveau (21novembre 1827 – 4gennaio 1917), professore di Fisiologia veterinaria all’Università di Lione; Marey e Chaveau fornirono notevoli interpretazioni dei dati dal punto di vista emodinamico;
  •  scoperta del periodo refrattario del muscolo cardiaco nel 1875;
  • la prima registrazione intracardiaca grafica dell’attività elettrica del cuore, in animale, per mezzo di un elettrometro capillare (1876); si osservi che il primo elettrocardiogramma in un essere umano, con elettrodi posti sulla superficie corporea, fu registrato solo nel 1887 ad opera di Augustus Desiré Waller;
  • la prima registrazione dei movimenti della parete toracica in corrispondenza dell’apice cardiaco, determinati dai movimenti sisto-diastolici del cuore (apicocardiogramma).

i meriti di Marey

tracciati pressori ottenuti sul cuore di cavallo (Marey, E-J. “La circulation du sang”, 1881)

La fisiologia gli deve l’introduzione dei metodi di registrazione grafica, e l’invenzione di numerosi apparecchi (sfigmografo, pneumografo, cardiografo, cronofotografo). Per esempio, nel 1881 Marey sostituì, come strumento di registrazione dell’attività elettrica del cuore, il chimografo di Carl Ludwig (Witzenhausen, 29dicembre 1816 – Lipsia, 27aprile 1895) con uno strumento di sua invenzione, il cronofotografo, che permetteva di fissare fotograficamente le varie fasi di un movimento a scopo di studio.


cronofotografo e sfigmometro

lo sfigmografo di Marey (descrizione nell’articolo)

Come conseguenza di tale invenzione, e di altre simili riguardanti tecniche di registrazione fotografica dei movimenti, Marey è considerato uno dei principali pionieri del cinema e della fotografia. Nel 1888 inventò la prima macchina fotografica, con pellicola in rulli di carta sensibilizzata, e nel 1893 costruì il primo fucile cronofotografico.

Nella foto lo Sfigmografo di Jules Etienne Marey, fabbricato dalla ditta Charles Verdin – Paris.  L’apparecchio registra le pulsazioni dell’arteria radiale su una striscia di cartone rettangolare annerita con nerofumo; un meccanismo a molla fa scorrere la slitta che supporta il cartone: è un piccolo gioiello di meccanica. 1885 ca.


riferimenti:

 

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